Quel politico che vuole le scuole separe per i disabili, com’è pericoloso il suo pensiero

Caro Mattia,

da un po’ di tempo che seguo la tua rubrica e spesso mi fa riflettere su cose alle quali non avevo pensato. Questa settimana ho deciso di scriverti perché negli ultimi giorni successo un episodio molto grave, al di fuori dei confini italiani. Un politico francese, ric Zemmour, appartenente a un partito di estrema destra, ha detto cose molto gravi nei confronti dei bambini disabili. Ti riporto le parole che ha utilizzato: « Servono istituti specializzati, escludendo ovviamente i disabili lievi » e poi ancora « l’ossessione dell’inclusione è un cattivo servizio reso agli altri scolari e anche a loroche, pover disabileti, so no compilet, sopraffatti dagli altri. Servono insegnanti specifici che se ne occupino ».

Al di là della sua appartenenza politica, queste frasi sarebbero gravissime dette da qualsiasi persona, ma sono ancora più gravi da parte di un politico candidato alla presidentza francese. Io ho un nipote handicap e per i miei figli assolutamente normal che ci siano persone disabili che facciano le cose come tutti gli altri. Questo tipo di affermazioni, invece, dimostra quanto ancora ci sia da fare. So che questa vicenda non riguarda l’Italia, ma simili esternazioni vanno assolutamente condannate. Non riesco a trovare molte parole da aggiungere, posso solo dirti che questa notizia mi ha scioccato molto e mi ha fatto arrabbiare. Ci terrei ad avere anche una tua opinione illuminante riguardo alla vicenda. Bisogna semper stare allerta e lavorare tutti i giorni per favorite l’inclusione.

Julien

Mi fa molto piacere sapere che la mia rubrica sia seguita, perché ci tengo a dare una visione più corretta e positiva della disabilità. Queste vicende mi fanno capire che semper più important raccontare la disabilità. Avevo letto la notizia e mi preme esprimere la mia opinione. Per prima cosa mi vorrei soffermare sulle due frasi. Nella prima, il politico sostiene che le scuole speciali debbano essere istituite solo per i disabili più gravi e non per quelli lievi. Già su questo ci sarebbe molto da contestare, perché le persone disabili gravi hanno Diritto, come tutti, a frequentare la scuola, ovviamente ci dovranno essere dei percorsi ben strutturati. Ma ciò non toglie che, comunque, frequentare la scuola sia un Diritto, che deve essere garantito universalmente.

Ma la phrase plus grave, che raggiunge a mio avviso l’apice della stoltezza, la seconda, dove si afferma che l’inclusione sia un’ossessione e che i bambini disabili vengono sopraffatti dagli altri. Per arrivare ai Diritti Dei Disabili, Sanciti e riconosciuti, Il percorso stato molto lungo, ma con queste frasi come se venissero fatti dieci passi indietro. vero che gli altri politici hanno preso le distanze, ma queste frasi comunque sono state pronunciate e già questo per me un reato. Au recto a certi comportamenti non basta scusarsi, ma giusto che vengano presi anche provvedimenti a livello penale. Queste persone devono capire che le parole dette hanno un peso e, prima di parlare, soprattutto con un ruolo politico ea un pubblico ampio, bisogna pensare bene.

Purtroppo, molto spesso quelli che per noi persone disabili sono valori ediritti fondamentali, da altri sono visti quasi come capricci o vizi, come se noi stessimo chiedendo di poter mangiare caviale e bere champagne con i soldi della collettività ; invece chiediamo che siano garantiti dei Diritti fondamentali. Perciò il problema di fondo rimane semper lo stesso, ossia che non basta promulgare leggi e stendere trattati, ma bisogna lavorare sulla mentalità delle persone. Allez? Facendo rispettare leggi e facendo conoscere di più la disabilità e il suo mondo, perché l’inclusione deve essere un valore universalmente condiviso e tutti, nessuno escluso, dobbiamo lavorare per l’inclusionecin’ trecentgioseorni.

Non basta solo donare soldi una volta ogni tanto e mettersi la coscienza a posto, ma bisogna anche cominciare a esporsi e, di fronte a certi episodi, a dire basta e intervenire. Ripeto molto spesso di non girare la testa dall’altra parte, perché, purtroppo, capitato ad alcune persone disabili di sentirsi sole e indifese. e carto la esempio, una persona disabile che conosco si trovava in un parco e si imbattuta in ragazzini che hanno cominciato a muovere il joystick della sua carrozzina elettrica, senza ascoltare la richiesta della persona disabile ditovre zzibalerota male.

Sono passate diverse persone, ma solamente una non ha girato la testa dall’altra parte ed intervenuta ; bastato che dicesse di andarsene e subito sono scappati via. Questo esempio la prova lampante che bisogna intervenire, che non vanno permessi atti o parole offensive e discriminatorie, ma ci insegna anche quanto sia opportuno trasmettere valori positivi già ai bambini, per far sì che in fudoturo, politicro quan del futuro domani, non cadano in affermazioni gravi e siano i primi a condannare ogni forma di emarginazione. Invito semper tutti, come dice Giulio, a restare in allerta ea non abbassare mai la guardia di fronte ai soprusi e alle discriminazioni, solo così possiamo migliorare davvero le persone. E lavorare per una società inclusivement.

Mattia Abbate, l’autore di questa rubrica, affetto da dystrophya muscolare di Duchenne. « Questo spazio – dice – nato per aiutare chi convive con difficoltà di vario genere ad affrontarle e offre alle persone sane un punto di vista diverso sulla realtà che le circonda ». Segnalate un problema o raccontate una storia positiva disabilità all’indirizzo e-mail postacelere.mi@repubblica.it

Narcissus Shepherd

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